W Marghera nasce per un motivo molto semplice: rilanciare questo importante territorio che tanto ha dato per lo sviluppo di Venezia e del Nordest.
Insieme per rilanciare Marghera e le sue zone Città Giardino, Catene, Villabona, Malcontenta, Ca’ Brentelle, Ca’ Sabbioni, Ca’ Emiliani/Rinascita, Marghera Nord/CITA, Porto Marghera
Rilanciare Marghera significa farlo pensando in piccolo, alle proprie zone e Municipalità, ma anche un poco più in grande al proprio Comune di Venezia e non solo. Significa farlo con le possibilità offerte dalla promozione sociale, da internet e dall’incontro reale, dall’impegno civico nell’Amministrazione Pubblica, dall’attività culturale e di sviluppo etico per la nuova economia della sostenibilità e della responsabilità sociale.
La gente di Marghera è straordinaria, ha nel proprio DNA lo spirito del fare, della laboriosità, della creatività e ed è aperta all’incontro. I cittadini di Marghera non si arrendono mai. Di fronte ai problemi si rimboccano le maniche, promuovono solidarietà e riescono a far fronte a qualsiasi difficoltà.
Ecco, W Marghera vuole esprimere il meglio di un territorio che ha moltissime potenzialità di rilancio. W Marghera tenterà di raccontare come sta cambiando Porto Marghera, cercherà anche di portare delle idee, dei contributi in tal senso. W Marghera proverà a rappresentare la trasformazione della società post-industriale del ’900, la complessità del secolo passato.
W Marghera è aperta alla partecipazione delle persone che la amano, che la abitano e ci hanno abitato, che ci lavorano o ci hanno lavorato. Ma anche quelle che la frequentano per studio, amicizia, per divertimento o semplicmente a quelle che la vivono per far le spese al mercato del martedì o del sabato.
un indirizzo email valido per ricevere le credenziali di accesso oltre alle comunicazioni ufficiali;
una SIM italiana intestata a tuo nome;
una carta di identità in corso di validità;
Se non disponi di una SIM o della carta di identità dovrai inserire i tuoi dati online e recarti presso uno degli uffici abilitati per completare la procedura di registrazione.
L’Amministrazione comunale di Venezia ha deciso di realizzare una propria infrastruttura di rete basata su fibra ottica e wireless. La proprietà di una rete a larga banda consente all’Amministrazione cittadina di fornire servizi innovativi ai cittadini residenti, a chi lavora, studia o visita Venezia.
La rete sarà disponibile a partire dal 3 Luglio ma già dal 22 Giugno sarà possibile ottenere le credenziali di accesso attraverso un processo di registrazione.
L’accesso al VEGA e alla ex prima Zona Industriale di Porto Marghera sarà più rapido. La proposta è di chiamarla Via dell’Innovazione. E’ costata 2,3 milioni di euro. Per la sua realizzazione ha pesato la burocrazia di 20 enti competenti.
Si tratta della nuova viabilità di accesso al VEGA. Collega l’area di via Torino, tramite il ponte aperto al traffico un anno fa, e Venezia con il Parco Scientifico veneziano senza passare per il cavalcavia di S. Giuliano.
I tempi di percorrenza sono velocissimi: 2-3 minuti da via della libertà al VEGA, 4-5 minuti per raggiungere Venezia dal ponte di via Torino.
Il taglio del nastro si è svolto alla presenza degli assessori Enrico Mingardi e Laura Fincato con Massimo Colomban, Pesidente di VEGA e Gianpietro Marchiori Amministratore Delegato.
Ecco i i video YouTube dell’inaugurazione:
Era soprannominato il “Troso” ed è una strada a senso unico lunga 1,2 chilometri e larga tra 4 e 5 metri e mezzo, costruita su un percorso dismesso preesistente da cui ha preso il nome. In pratica, si tratta di un anello che si innesta lungo via della Libertà, in direzione Mestre, poco più avanti del ponte di via Torino, passa sotto il cavalcavia della Vempa, affianca via della Libertà, in direzione Venezia, e si immette in via delle Industrie, superando i raccordi ferroviari, per raggiungere VEGA e Venezia.
Il “Troso” è affiancato, da una pista ciclabile dalla base del cavalcavia della Vempa lungo via della Libertà, sul lato del Parco ferroviario, che è destinata a collegare, a breve, il centro di Mestre e Marghera con Venezia. Il nuovo percorso ciclabile transita nell’area VEGA 1 per proseguire all’interno di VEGA 2, con un itinerario già predisposto, in direzione del ponte della Libertà.
Molta attenzione è stata riservata alla salvaguardia dei platani che fiancheggiano via della Libertà. 36 gli alberi salvati dall’abbattimento grazie alla costruzione di una soletta di cemento, a riparo degli apparati radicali delle piante, che ha notevolmente ridotto l’impatto della nuova strada sulle radici. A compensazione dell’alberatura recisa, inoltre, sono stati piantati alberi che appartengono alle specie dell’orniello, alla famiglia dei frassini e del prunus, in accordo con la Forestale Regionale e l’Ufficio per il Verde del Comune di Venezia.
La realizzazione del “Troso” ha comportato alcuni interventi aggiuntivi, quali: lo spostamento e la costruzione del Bar “Breda” e di una nuova edicola. La fermata del bus, in direzione Venezia, è stata collocata 150 metri più avanti rispetto alla posizione originaria.
Un semaforo e un nuovo binario, con scambio automatico, garantiscono la sicurezza della viabilità di incrocio tra il “Troso” e la ferrovia industriale, dove passano pochi treni merci diretti alla Raffineria dell’ENI.
I lavori sono iniziati il 24 novembre 2007 e ultimati a fine maggio 2009 per un totale di 18 mesi. Il costo complessivo è di 2 milioni e 300 mila euro, totalmente a carico di VEGA. La ditta esecutrice è la Mattioli SpA del Gruppo Consta.
Nuova ipotesi per la piscina di Marghera. La notizia è dello scorso 6 giugno e la si trova pubblicata sul Gazzettino di Venezia nell’articolo di Maurizio Dianese intitolato “Così Marghera rinasce al Feltrificio Veneto” (pagina 6).
Il Comune di Venezia ha approvato il piano di Andrea Mevorach: 100 milioni di euro sugli 8 ettari dell’area. Tanto per orientarci un attimo, vedi nella piantina qui sotto. L’area è quella che costeggia Via F.lli Bandiera fino al semaforo di Via delle Macchine.
Sul giornale si legge che “verrà rifatto tutto e questo isolato diventerà a tutti gli effetti una estensione del centro urbano di Marghera. Tanto verde, anche sui tetti degli edifici, strade alberate, parchetti pubblici e pure un paio di piazzette. Più una piscina pubblica. Più una darsena e un ristorante sull’acqua”.
Come evidenzia il Corriere del Veneto, Andrea Mevorach gioca un ruolo determinante anche nella ricostruzione dell’Abruzzo per edificare la «new town». Un «concept» di microcittà verde, senza torri, con edifici alti al massimo due piani e la viabilità nascosta sottoterra, che ha già preso forma nei giorni scorsi sotto la regia dell’imprenditore veneto del tessile e dell’immobiliare.
L’Assessore Gianfranco Vecchiato conta di riuscire a dare il via al progetto per settembre 2009 e sottolinea che “questo può diventare un esempio concreto di una città che si rinnova e che aggancia il centro storico abitato di Marghera a una zona come questa che è sì a due passi da Piazza Mercato, ma è come se fosse lontana anni luce. E invece può diventare, grazie a questo progetto un vero nuovo luogo di aggregazione”.